La Sardegna è un museo a cielo aperto che ancora si conserva per raccontarci storie millenarie: migliaia sono i luoghi sacri come nuraghi (+ di 7000), domus de janas (+ di 5000), tombe di giganti, menhir e pozzi sacri, grotte, chiese rupestri etc...
Il complesso di Santa Cristina è un luogo della Sardegna a dir poco sbalorditivo, non solo per la permanenza del divino in quel luogo da più di 4000 anni ma anche per l'intrecciarsi di culti e riti che denotano un'importanza fuori dal comune.
Questo tempio a pozzo (è così che viene catalogato) rappresenta il vertice estetico dell'architettura sacra nuragica.
La località si trova a Paulilatino con equidistanze davvero interessanti...
Dista infatti 137 chilometri da Capo Malfatano e altrettanti da Santa Teresa di Gallura, i lati della Sardegna, e forma un perfetto triangolo isoscele. Dista, anche in linea d’aria 31 chilometri dai menhirs di Biru 'e concas e dal santuario di Monte Prama, formando anche in questo caso un perfetto triangolo isoscele di angolo identico al precedente. Dista inoltre 11 chilometri dal Tempio di S'Agostino e sempre 11 chilometri da quello di Santa Chiara.
Coincidenze talmente affascinanti da far sorgere però tantissime domande...
Questo complesso è uno dei luoghi più interessanti della Sardegna: all’interno dell’area ci sono capanne sacre, 1 nuraghe e il pozzo: luogo millenario dedicato al culto delle acque e osservazione astronomica.
Recenti studi ipotizzano che il pozzo sia stato costruito secondo calcoli astronomici che tenevano conto della posizione della luna. Basti pensare che ogni 18 anni e 6 mesi, durante il lunistizio la Luna piena si rilette sulla superficie dell’acqua nel fondo del pozzo illuminandolo a giorno.
"Il pozzo di Santa Cristina potrebbe costituire uno strumento scientifico per misurare le altezze della Luna nel suo passaggio al meridiano. I bordi dei ilari di pietre disposti così regolarmente potrebbero esser serviti come sistema di misura graduato per registrare l’altezza dell’astro, dunque le posizioni della Luna nel lunistizio e quindi dedurre la posizioni dei nodi dell’orbita lunare. Questo monumento sarebbe stato costruito come osservatorio per controllare i cicli draconici e prevedere le eclissi." (A. Lebeuf - Il pozzo di Santa Cristina un osservatorio lunare")
I SIMBOLI
È un luogo ricco di simbologia legato al sacro e al femminile: la rappresentazione vulvare, la discesa nell’Aldilà, l’elemento purificatore dell’acqua, il tema del doppio... grazie alla sua doppia scala, quello del capovolto (il mondo di sopra come quello di sotto), la simbologia legata alla caverna, il sole (principio maschile) e la luna (principio femminile) . È assolutamente affascinante ascoltare queste spiegazioni dalle gentili e sapienti guide del complesso nuragico. In molte culture però... i principi maschile e femminile sono "capovolti", vedono la luna come simbolo maschile (freddezza e colore lattiginoso) e il sole simbolo femminile (calore e fonte di vita indispensabile).
Gli aspetti legati al femminile sono palesemente visibili e intuibili: la forma del pozzo che assomiglia alla toppa di una chiave e la scala che si addentra nel terreno arrivando allo specchio d’acqua circolare sormontato da una tholos, che visibilmente ricorda il collo uterino. Larner ipotizza il collegamento con la divinità femminile Tanit diffusa in grande parte del mediterraneo, considerato anche il ritrovamento delle statuette di epoca fenicia.
Si trovano anche in Perù delle costruzioni simili, a riprova che un tempo, probabilmente, c'era una cultura più dedita alla mistica della natura da cui tutti concretamente dipendiamo.
IL CULTO DELLE ACQUE
Le simbologie legate all’acqua sono tantissime, questo elemento è anche legato spesso a temi "iniziatici", al femminile, alla luna. Il pozzo ti accoglie nel mondo sotterraneo di madre terra.
Secondo Eliade “il contatto con l’acqua comporta sempre una rigenerazione poiché da un lato alla dissoluzione fa seguito una ‘nuova nascita’, dall’altro l’immersione rende fertile e moltiplica il potenziale di vita. L’immersione nelle acque significa dunque nuova vita perché le acque sono “purificatrici e rigeneratrici”.
Il culto delle acque è considerato come “indigeno e universale” anche tenendo conto dalla diffusione enorme di pozzi sacri nell'isola.
LA DOPPIA SCALA CAPOVOLTA
La simbologia della scala è da sempre riconosciuta in molte culture come il collegamento tra cielo e terra: riguarda l’ascesa spirituale ed è elemento di collegamento tra i mondi.
Oltre che essere presente nella Bibbia è presente in moltissime culture e filosofie come il buddismo, per ritrovarlo anche nei rituali sciamanici siberiani.
Ci sono anche evidenti analogie riprese dalla filosofia ermetica e dagli alchimisti, che decretavano l’associazione tra il sopra e il sotto, ciò che è in alto è come in basso.
In particolari periodi dell'anno, il pozzo di Santa Cristina permette la visione della propria ombra capovolta, dovrebbe quindi specchiare ciò che è in alto, con ciò che è in basso, per la Tradizione Mistica Inca si tratta del "cosmo di sopra" il Padre Cosmo - con "il cosmo di sotto" Madre Cosmo, o il mondo di sopra con quello interiore (gli inca non hanno il mondo di sotto come nelle tradizioni sciamaniche - UKU Pacha è il mondo interiore).
CHI ERA SANTA CRISTINA, E COSA C'ENTRA LA CHIESA?
In Sardegna i numerosissimi luoghi di culto nuragico o di epoca antecedente sono stati per lo più soppiantati dagli insediamenti del cattolicesimo. Basti pensare che in tutta l'isola ci sono più di 1400 chiesette campestri che sorgono su antichi templi nuragici e prenuragici. La Chiesa avrebbe compreso l'importanza di questi luoghi costruiti dagli uomini che sapevano "ascoltare" Madre Terra, e hanno insignito un Santo per ogni sito, soppiantando le culture precedenti.
Durante il medioevo venne edificata la chiesa di Santa Cristina nel complesso nuragico, la leggenda narra di una giovane undicenne (11, come i chilometri che si citavano sopra) di nome Cristina segregata in una torre dal padre per costringerla ad aderire alla fede cristiana. Cristina fu condotta davanti ai giudici e, in seguito al suo rifiuto, venne condannata a morte. Fu gettata con una pietra al collo nelle acque del lago, ma la pietra, sorretta dagli angeli galleggiò impedendole di annegare. Il padre morì dopo aver assistito al miracolo, ma i carnefici la uccisero con due frecce. Fu così che i cristiani dedicarono il culto delle acque (già presente da millenni in quel luogo) ad una santa che venne salvata dalle acque.
Di questi e molti altri misteri è piena l'isola di Sardegna. A te, il venire per scoprirli con i tuoi occhi. Ti proponiamo un VIAGGIO DI RICONNESSIONE INTERIORE in queste terre ancestrali, visitando anche questi luoghi.
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Fonti:
- Articolo della dottoressa Arianna Carta pubblicato su https://www.preistoriainitalia.it/2021/12/15/il-pozzo-sacro-di-santa-cristina-alcune-considerazioni-sui-simboli/
- Il pozzo di Santa Cristina un osservatorio lunare (Arnold Lebeuf)
- I Templi del sonno (Antonangelo Liori)
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